Il fascino di discipline tanto tecniche quanto profondamente legate al quotidiano dell’uomo e del suo agire, dall’ambiente domestico ai settori professionali complessi: Marco Comaschi, tutor e formatore di automazione dei processi racconta le specificità dei corsi proposta dall’area tecnica di AFMG.

Area Tecnica

Molto legata all’evoluzione del panorama professionale moderno, l’Area Tecnica di Accademia Formativa Martesana propone un ventaglio di offerte che spaziano dai corsi più classici di Elettricista e Termoidraulico, tradizionali ma sempre al passo con le nuove tecnologie e attente al mondo dell’energia alternativa, fino ai più recenti corsi di Manutentore Robotico e Operatore Meccatronico, che mirano a formare figura ad elevata specializzazione ampiamente richieste dalle imprese: lo testimonia la collaborazione con Assolombarda che vede protagonisti gli studenti del quarto anno dei corsi di meccanica, meccatronica ed elettricista, i quali possono toccare con mano l’attività che viene svolta all’interno di dodici aziende ubicate nell’Adda Martesana che si sono messe a disposizione. Un progetto capace da un lato di intercettare l’esigenza delle imprese che, in alcuni settori, faticano a trovare profili professionali con competenze specializzate, e dall’altro si sposa con la volontà dell’Accademia di offrire possibilità occupazionali ai propri studenti che terminano il percorso formativo e ottengono una qualifica professionale, valida in Italia e in Europa.

Completa l’offerta dell’Area Tecnica il corso di Manutentore del verde, attivo dal prossimo anno formativo, volto a formare una figura professionale completa nella gestione degli impianti, degli strumenti e degli spazi destinati alla coltivazione e manutenzione delle aree verdi.

Grazie a un’intervista dedicata,scopriamo il fascino di indirizzi come Manutentore robotico e Operatore meccatronico: a raccontarli, nella struttura e nei risvolti pratici e lavorativi, è Marco Comaschi che da sette anni si dedica con passione all’insegnamento come tutor e formatore di materie professionali dell’area elettrica meccatronica presso l’Accademia Formativa Martesana, già laureato al politecnico di Milano con una esperienza professionale maturata in una multinazionale americana nel settore della building automation.

Area Tecnica

D: Marco, grazie per la tua disponibilità. Partiamo subito con una domanda diretta: perché scegliere oggi di specializzarsi in meccatronica, robotica o automazione industriale?

Buongiorno e grazie dell’invito.

Spesso quando si parla di automazione non si riesce a focalizzare l’attenzione sull’essenzialità e sulla capillarità del tema in ogni settore della vita umana. Pur essendo una realtà strettamente tecnologica, infatti, l’automazione ha moltissimi riflessi nella vita quotidiana: salire o scendere con l’ascensore, l’apertura automatica delle porte del supermercato, il lavaggio automatico delle stazioni di servizio, le porte dei treni o degli autobus comandante automaticamente sono scena di vita ormai abituali. Consuete sono anche le immagini degli automezzi per lo svuotamento dei cassonetti dei rifiuti o delle macchine operatrici per il movimento terra, che mediante cilindri idraulici azionati dal manovratore permettono operazioni altrimenti assai gravose. La tendenza di oggi, dunque, sotto la spinta dello sviluppo tecnologico, nella necessità di ottimizzare l’utilizzo dell’energia e grazie a un deciso contributo portato da scienze relativamente giovani, come informatica ed elettronica, spinge l’uomo sempre più a farsi sostituire da sistemi automatizzati anche nello svolgimento delle funzioni di comando e controllo.

Questa tendenza va accolta e sfruttata, perchécrea moltissime opportunità lavorative in aziende che fanno un uso massivo di tutte queste tecnologie. I corsi di Operatore Meccatronico e Manutentore robotico, all’interno dell’area tecnica di Accademia Formativa Martesana, offrono indirizzi capaci di fornire competenze trasversali: alla fine del percorso di formazione gli alunni avranno infatti tutti gli strumenti che gli permettono di entrare da subito nel mondo delle imprese che utilizzano sistemi ed automazioni per la produzione industriale o di manutenzione degli stessi macchinari.

D: Come è articolato il percorso e cosa si studia?

Oltre alle materie di base – italiano, inglese e matematica – il corso prevede approfondimenti di elettrotecnica ed elettronica, pneumatica, elettropneumatica, oleodinamica, tecnologie del progetto industriale ed altre materie professionali che vengono affrontata a livello teorico in aula e a livello partico in laboratorio. Concluso il percorso triennale, per chi vuole, nel corso della quarta annualità, si ha modo di approfondire la preparazione su temi tecnico-teorici legati all’evoluzione e alle prospettive dell’impiantistica, al fine di analizzare ogni dettaglio del settore di controllo e automazione, ma anche il mondo edilizio-residenziale e tutto l’aspetto della domotica che oggi sembra proprio avere brillanti prospettive.

D: Bisogna avere particolari attitudini per intraprendere un percorso professionale di questo tipo?

Generalmente è richiesto un interesse verso una formazione culturale di carattere scientifico e tecnologico. Apprezzata e ampiamente allenata durante il percorso di studi è un’attitudine all’analisi critica finalizzata alla risoluzione di problemi, nonché all’una analisi logica e all’astrazione di problemi.

D: Cosa ti sembra appassioni e susciti l’interesse dei ragazzi che sono alle prese con questi percorsi?

Personalmente ho subito il fascino del laboratorio sin da piccolo, quando spendevo pomeriggi interi costruendo i circuiti elettronici del gioco in scatola che avevo ricevuto a Natale… ammetto di essere stato un bambino un po’ singolare, oggi i ragazzi hanno altri interessi, anche se, quando entrano in laboratorio, la voglia di mettere “le mani in pasta” gli fa dimenticare il trascorrere del tempo tanto che, a volte, gli devo ricordare che è l’ora dell’intervallo.

Probabilmente vedere fisicamente il movimento degli attuatori come risultato di ore spese a districarsi in una ragnatela di cavi è una fonte di gratificazione che crea sana dipendenza.

L’esercitazione tipica parte da uno schema funzionale che viene contestualizzato e realizzato al pannello didattico. Spesso i ragazzi si cimentano nella ricerca dei guasti procedendo con metodo. Chi risolve più velocemente il rebus trovando la causa del malfunzionamento acquisisce note di merito.

Durante l’anno vengono proposti anche dei project work di diversa complessità. Al primo anno si realizzano modellini di bracci robotici idraulici con materiale di riciclo… al terzo anno ed al quarto i progetti diventano delle vere e proprie tesine che necessitano di competenze trasversali.

Ricordo in particolare la realizzazione di un braccio robotico antropomorfo con una stampante 3D in grado di muovere le dita della mano copiando il movimento di una mano umana che grazie a particolari sensori trasmetteva i dati al processore Arduino o ancora la realizzazione di un generatore elettrico “alternatore” sempre utilizzando la stampante 3D…. come si può notare non ci sono limiti alla fantasia, l’unico rischio è quello di pensare in grande e trovarsi poi in difficoltà, ma anche questo fa comunque parte del processo di crescita dello studente che impara a gestire la timeline e le proprie capacità.

– Sara Barboglio –

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